Epopea Onirica, Atto Secondo



PERSONAGGI


I BAMBINI

PHOBOS, il fifone
CASSANDRA, la fattucchiera
SARPEDON, il ladruncolo
ACHILLE, il piagnuccolone
HECATE, la furbetta
PSYCHE, la lunatica
ARGUS, il malandrino


GLI ADULTI


LORELEI, la vergine madre
CORELLON, l’artista
GRUUMSH, il bruto


La Scena e’ sul Mare Astrale. Tempo indefinito.




ATTO SECONDO


SCENA PRIMA


PSYCHE sull’orlo di un dirupo. CORELLON fuori inquadratura.

PSYCHE. Sull’anima sicura cammino, mentre le nubi dell’oblio mi incalzano. Il mio trono d’aria mi sorregge. Il cielo mi spodesta. Oh, grande signore eterno, perpetuo cantore, abbracciami nella tua grazia. Guidami nel labirinto che mi stringe, soffoca. Cerco l’eterna luce e lo scopo sublime. Mostrami la via ed aiutami a sorreggermi.
CORELLON. Lascia il tuo cuore libero, piccola Psyche. La bellezza e’ cio’ che ami, non cio’ che crei.
PSYCHE. E’ vero quello che si dice in giro? Che una leva e’ stata smossa?
CORELLON. Non e’ una questione per una bambina, lascia che se ne occupino gli adulti.
PSYCHE. Adulto e’ chi raggiunge una maturita’ di pensiero. Lodar me stessa non e’ nell’intento, ma solo una dimostrazione della mia capacita’ di capire.
CORELLON. Oh! Tu che sei convinta delle tue stesse capacita’! Seppur io, grande cantor e signore della bellezza, sicur non sono delle mie arti! La maturita’ di pensiero e’ la convinzione di non esserlo. Rifuggi la gloria, poiche’ cercarla significa distruggerla.
PSYCHE. M’immergo nella tua saggezza, oh grande artista. Ma e’ cosi’ triste guardare la tua grandezza dal mio punto cosi’ piccolo.
CORELLON. Ho vissuto eterni scontri e ho visto la creazione, il dolore e l’estinzione di inquantificabili creature. Oh quanto darei essere piccolo quanto te, Psyche, pur di non sentirmi cosi’ solo.

SCENA SECONDA


In una foresta magica...
HECATE e’ girata verso un muro con gli occhi chiusi, 
mentre SARPEDON ed ACHILLE sono nascosti nelle vicinanze.

HECATE. Dieci, Nove, Otto, Sette, Sei... Quattro... Uno, Zeeero! Vi vengo a cercare.

HECATE si gira.

HECATE. Una minuscola impronta sul terreno li’, e li’... Mi fa assumere che due piedini si siano impuntati in quel punto per terminare una corsa. Riconosco quelle impronte essere chiaramente quelle di Achille, ne deduco che probabilmente lui si sia nascosto in quell’area... Una leggera ombra in quel punto mi fa capire senza dubbio che... Aaaachillle! Ti ho viisto dietro l’alberello di ginepro! TANA ACHILLE!
ACHILLE. Non e’ divertente Hecate. Vinci sempre te a questo gioco.
HECATE. Devo chiederti di fare leggermente piu’ silenzio, fratello. Sarpedon e’ sempre un maestro nel trovare luoghi reconditi e misteriosi.

ACHILLE esce dal nascondiglio.

ACHILLE. (Sussurrando) Molto bene, spero vinca.
HECATE. La terra sembra intatta. Ogni stelo d’erba pare immacolato, mentre i fiori sono splendidi e gloriosi come prima della conta. Oh Sarpedon, che trucco hai usato questa volta? L’odore dell’aria porta profumi dell’acqua mistica del mare, permea ogni luogo e sono convinta che non mi aiutera’ nella mia ricerca. Le ombre sembrano la corretta proiezione di ogni cosa sia in grado di vedere, percio’ ne deduco che gli unici punti in cui Sarpedon si possa nascondere sono quella e quell’altra roccia. Sono gli unici due nascondigli in grado di nascondere bene il suo corpo ed impedirmi di riconoscere la sua proiezione.

SARPEDON, che tutto il tempo era nascosto dietro la schiena di ACHILLE,
si sposta e colpisce la tana mentre HECATE blatera.

SARPEDON. Tana. Libera. Tutti!
ACHILLE. Sorellina, hai toppato. Mi sento felice.
HECATE. … Siete due imbroglioni.
ACHILLE. L’imbrogliona sei tu che usi quegli occhi magici per vedere tutto.

Entra LORELEI

LORELEI. Un’antica leva dell’universo e’ stata attivata, cosa fate qua’? Andate subito dall’oste e non uscite per nessun motivo.
SARPEDON. Leva. Universo. Pericolo. Oste. Andare. Argus?
LORELEI. Si, e’ stato lui. Muovetevi. Ah... avete visto Psyche?
HECATE. No mamma, non l’abbiamo vista.

Tutti escono.

Nessun commento:

Posta un commento