Analisi Onirica X I

La donna obesa mi fissava. Suonava un arpa in modo orribile.
Il suo lardo, ad ogni semibreve, colava sul terreno creando un effetto sonoro terrificante. Ogni tanto, spingeva la pancia in avanti bloccando la vibrazione delle corde, mentre ondeggiava in modo impacciato tentando di simulare un ballo.
Mentre muoveva le braccia, le dita paffute pizzicavano le corde ostentando una dolce melodia. I suoi piedini sproporzionati tentavano di premere i pedali, mentre finivano per cadere contemporaneamente su due, o tre di essi. L'espressione concentrata e seria della donna era malamente percepibile all'interno delle sue gonfie guance.

Sotto di lei, una pozza di lardo rosa si stava espandendo. Il suo grasso si staccava dalla pelle, trasudava, sgorgava. Continuava a suonare senza sosta.
Il liquido opaco inizio' a bollire. Fumi bianchi accompagnavano bolle che esplodevano appena raggiunta la loro massima dimensione. La donna piangeva, accompagnata dalla triste melodia. Continuava a fissarmi. "Chi sei?" le chiesi, "Chi sei?" mi rispose.

Attorno a lei, c'era una spessa cornice rettangolare. La cornice, composta di argento scuro, racchiudeva tutta la scena. Come una finestra su un altro mondo, la donna mi fissava dall'altro universo.
Alzai una mano. La donna alzo' una mano. Riconobbi quella cornice. Era la cornice del mio specchio.

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