Analisi Onirica X I

La donna obesa mi fissava. Suonava un arpa in modo orribile.
Il suo lardo, ad ogni semibreve, colava sul terreno creando un effetto sonoro terrificante. Ogni tanto, spingeva la pancia in avanti bloccando la vibrazione delle corde, mentre ondeggiava in modo impacciato tentando di simulare un ballo.
Mentre muoveva le braccia, le dita paffute pizzicavano le corde ostentando una dolce melodia. I suoi piedini sproporzionati tentavano di premere i pedali, mentre finivano per cadere contemporaneamente su due, o tre di essi. L'espressione concentrata e seria della donna era malamente percepibile all'interno delle sue gonfie guance.

Sotto di lei, una pozza di lardo rosa si stava espandendo. Il suo grasso si staccava dalla pelle, trasudava, sgorgava. Continuava a suonare senza sosta.
Il liquido opaco inizio' a bollire. Fumi bianchi accompagnavano bolle che esplodevano appena raggiunta la loro massima dimensione. La donna piangeva, accompagnata dalla triste melodia. Continuava a fissarmi. "Chi sei?" le chiesi, "Chi sei?" mi rispose.

Attorno a lei, c'era una spessa cornice rettangolare. La cornice, composta di argento scuro, racchiudeva tutta la scena. Come una finestra su un altro mondo, la donna mi fissava dall'altro universo.
Alzai una mano. La donna alzo' una mano. Riconobbi quella cornice. Era la cornice del mio specchio.

Analisi Deduttiva X I


  1. Da tre giorni stiamo viaggiando.
  2. Il gelo ha iniziato mostrare i primi effetti sulla nostra salute.
  3. Sento la mia mente piu' chiara, ma turbata.
  4. I bambini immortali mi stanno torturando.
  5. Zuriel sembra distante.
  6. Ho bisogno di dormire.

Epopea Onirica, Atto Secondo



PERSONAGGI


I BAMBINI

PHOBOS, il fifone
CASSANDRA, la fattucchiera
SARPEDON, il ladruncolo
ACHILLE, il piagnuccolone
HECATE, la furbetta
PSYCHE, la lunatica
ARGUS, il malandrino


GLI ADULTI


LORELEI, la vergine madre
CORELLON, l’artista
GRUUMSH, il bruto


La Scena e’ sul Mare Astrale. Tempo indefinito.




ATTO SECONDO


SCENA PRIMA


PSYCHE sull’orlo di un dirupo. CORELLON fuori inquadratura.

PSYCHE. Sull’anima sicura cammino, mentre le nubi dell’oblio mi incalzano. Il mio trono d’aria mi sorregge. Il cielo mi spodesta. Oh, grande signore eterno, perpetuo cantore, abbracciami nella tua grazia. Guidami nel labirinto che mi stringe, soffoca. Cerco l’eterna luce e lo scopo sublime. Mostrami la via ed aiutami a sorreggermi.
CORELLON. Lascia il tuo cuore libero, piccola Psyche. La bellezza e’ cio’ che ami, non cio’ che crei.
PSYCHE. E’ vero quello che si dice in giro? Che una leva e’ stata smossa?
CORELLON. Non e’ una questione per una bambina, lascia che se ne occupino gli adulti.
PSYCHE. Adulto e’ chi raggiunge una maturita’ di pensiero. Lodar me stessa non e’ nell’intento, ma solo una dimostrazione della mia capacita’ di capire.
CORELLON. Oh! Tu che sei convinta delle tue stesse capacita’! Seppur io, grande cantor e signore della bellezza, sicur non sono delle mie arti! La maturita’ di pensiero e’ la convinzione di non esserlo. Rifuggi la gloria, poiche’ cercarla significa distruggerla.
PSYCHE. M’immergo nella tua saggezza, oh grande artista. Ma e’ cosi’ triste guardare la tua grandezza dal mio punto cosi’ piccolo.
CORELLON. Ho vissuto eterni scontri e ho visto la creazione, il dolore e l’estinzione di inquantificabili creature. Oh quanto darei essere piccolo quanto te, Psyche, pur di non sentirmi cosi’ solo.

SCENA SECONDA


In una foresta magica...
HECATE e’ girata verso un muro con gli occhi chiusi, 
mentre SARPEDON ed ACHILLE sono nascosti nelle vicinanze.

HECATE. Dieci, Nove, Otto, Sette, Sei... Quattro... Uno, Zeeero! Vi vengo a cercare.

HECATE si gira.

HECATE. Una minuscola impronta sul terreno li’, e li’... Mi fa assumere che due piedini si siano impuntati in quel punto per terminare una corsa. Riconosco quelle impronte essere chiaramente quelle di Achille, ne deduco che probabilmente lui si sia nascosto in quell’area... Una leggera ombra in quel punto mi fa capire senza dubbio che... Aaaachillle! Ti ho viisto dietro l’alberello di ginepro! TANA ACHILLE!
ACHILLE. Non e’ divertente Hecate. Vinci sempre te a questo gioco.
HECATE. Devo chiederti di fare leggermente piu’ silenzio, fratello. Sarpedon e’ sempre un maestro nel trovare luoghi reconditi e misteriosi.

ACHILLE esce dal nascondiglio.

ACHILLE. (Sussurrando) Molto bene, spero vinca.
HECATE. La terra sembra intatta. Ogni stelo d’erba pare immacolato, mentre i fiori sono splendidi e gloriosi come prima della conta. Oh Sarpedon, che trucco hai usato questa volta? L’odore dell’aria porta profumi dell’acqua mistica del mare, permea ogni luogo e sono convinta che non mi aiutera’ nella mia ricerca. Le ombre sembrano la corretta proiezione di ogni cosa sia in grado di vedere, percio’ ne deduco che gli unici punti in cui Sarpedon si possa nascondere sono quella e quell’altra roccia. Sono gli unici due nascondigli in grado di nascondere bene il suo corpo ed impedirmi di riconoscere la sua proiezione.

SARPEDON, che tutto il tempo era nascosto dietro la schiena di ACHILLE,
si sposta e colpisce la tana mentre HECATE blatera.

SARPEDON. Tana. Libera. Tutti!
ACHILLE. Sorellina, hai toppato. Mi sento felice.
HECATE. … Siete due imbroglioni.
ACHILLE. L’imbrogliona sei tu che usi quegli occhi magici per vedere tutto.

Entra LORELEI

LORELEI. Un’antica leva dell’universo e’ stata attivata, cosa fate qua’? Andate subito dall’oste e non uscite per nessun motivo.
SARPEDON. Leva. Universo. Pericolo. Oste. Andare. Argus?
LORELEI. Si, e’ stato lui. Muovetevi. Ah... avete visto Psyche?
HECATE. No mamma, non l’abbiamo vista.

Tutti escono.

Epopea Onirica, Atto Primo


PERSONAGGI

I BAMBINI

PHOBOS, il fifone
CASSANDRA, la fattucchiera
SARPEDON, il ladruncolo
ACHILLE, il piagnuccolone
HECATE, la furbetta
PSYCHE, la lunatica
ARGUS, il malandrino

GLI ADULTI

LORELEI, la vergine madre
CORELLON, l’artista
GRUUMSH, il bruto

La Scena e’ sul Mare Astrale. Tempo indefinito.


ATTO PRIMO

La scena si svolge in una taverna - fluttuante nel mare astrale.

CASSANDRA sta bevendo del sidro affumicato, entra PHOBOS.
PHOBOS. Hei...heila’ Cassandra! Non e’ una magnifica giornata?
CASSANDRA. Siamo sull’astrale mare.
PHOBOS. Sei sempre cosi’ noiosa, era un modo di dire!
CASSANDRA. Nasconditi, piccolo Phobos.

PHOBOS si nasconde, entra ARGUS

ARGUS. Phoooobos! Dove sei mocciosetto? Cassandra! Hai visto quel fifone?
CASSANDRA. Visto non l’ho.
ARGUS. Huaaarggh! Non lo starai mica difendendo, brutta ficcanaso?
CASSANDRA. Difendere? Si difende cio’ che e’ in pericolo... Mi chiedo, e’ Phobos in pericolo?
ARGUS. Whooooooo! Non mi faccio incastrare dai tuoi trucchetti! Phooooooobooos! Esci o ti faccio tanto tanto maaaaale!

PHOBOS esce dal nascondiglio.

PHOBOS. Nooooooo! Ti prego non farmi male. Sii gentile, fratello!
ARGUS. Ihihihi! Brutto impertinente! Ora ti dovro’ sistemare per le feste, cosi’ non dirai a nessuno quello che hai visto.
PHOBOS. Nooo fratello! Ti prego! Io non ho visto niente, giuro, giurin giurello!
ARGUS. Inveeeeeece ti ho visto! Preparati a far una brutta fine!
CASSANDRA. Zitti state, entrambi. Oh crudele sorte. Cosa successo e’, Phobos, fratellino?
PHOBOS. Io.. Io ho visto Argus che smuoveva le antiche leve dell’universo! Io so che non le dobbiamo toccare, io.. io so che e’ sbagliato!
CASSANDRA. Parlando stai delle antiche serrature del male?
PHOBOS. Si, Cassandra. Proprio quelle.
ARGUS. Whooooo sta un po’ zitto! Adesso dovro’ uccidere entrambiiiiiii!
CASSANDRA. No fratello, non ucciderai proprio nessuno. Perche’ tirar le leve osato hai?
ARGUS. Perche’ eeeeeroo stuuufo. Non succede maaaai nienteee!
PHOBOS. Lo dico alla mamma, lo dico alla mamma!
CASSANDRA. Calmatevi. Oste! Per i miei fratelli, due dosi di idromele affumicato. E sappiate quanto segue. Quando l’odio coprira’ la vallata, quando una mano lascera’ la presa, allora un occhio rotolera’ sotto gli archi del mondo.
PHOBOS. Non riesci a parlare normale?
ARGUS. Whiiii e’ una profezia brutto scemo!
CASSANDRA. Beviamo, dimenticate questa storia, non e’ un problema nostro, oramai.

Entra LORELEI.

LORELEI. Bambini, cosa fate in quel modo... fin troppo tranquillo?
PHOBOS. Argus ha tirato una leva! Una leeeeeva!
LORELEI. Quella leva?
ARGUS. Siiii mammaaaaaa!
LORELEI. State qua’, devo agire subito. Poi io e te facciamo i conti, Argus.

LORELEI esce.

ūna, XX IIII

Winterguard. Le mura si paravano davanti a noi con imponente prepotenza. Le nostre armi furono requisite. Il mio globo fu requisito. Dannata legge.
Andai in biblioteca a cercare riferimenti alla Torre Nord, alla sua costruzione o particolari segreti. Non ne trovai. Mentre ero in citta' decisi di incantare il mio diario, per rendere piu' sicure le mie memorie.

Il capitano delle guardie, seguito da un esercito, e da un'autorita' del regno dei chierici, si fece strada nella citta'. Il suo scopo era quello di avere un udienza nelle sale reali di Winterguard riguardo alla minaccia che Grog'grush aveva esposto. La nostra presenza pareva essenziale, anche perche', se non per il mio Diario, la parte dell'incantesimo che abbiamo ritrovato e' stata probabilmente perduta per sempre.
Nonostante tutto, siamo stati trattati con sufficienza ed ignorati. Per quanto mi riguarda, tutto il loro regno puo' bruciare sotto il loro reale sguardo.
Ce ne andammo. Rogar voleva visitare un santuario di Kord, a nord.

Nord, mi e' sempre piaciuto il nord.

Analisi Deduttiva IIII


  1. E' stata una lunga giornata. Siamo accampati nei pressi della Torre Nord, sono in procinto di addormentarmi.
  2. Grog'grush e' stato sconfitto. Il suo corpo e' stato decapitato e la sua vita mortale ha avuto termine.
  3. Grog'grush recava la seguente profezia:  "Quando i cieli diverranno sangue ed il terrore intaccherà i vostri cuori, sarà giunto il momento della Piaga e della guerra. Gruumsh stesso dovrà essere invocato, poiché combatterà al vostro fianco per regnare sul mondo.".
  4. Qual'e' il momento della Piaga e della guerra?
  5. Per cosa dovra' combattere Gruumsh?
  6. Sotto i piedi di Grog'grush ed i suoi fedeli, un sacerdote di Vecna stava recuperando una parte di un misterioso incantesimo.
  7. Grog'grush era al corrente del punto 6? Se si, era d'accordo?
  8. Che rapporto c'e' tra Gruumsh e Vecna?
  9. A cosa serve l'incantesimo del punto 6?
  10. E' necessario trovare le altre parti, per impedire a Vecna di avere l'incantesimo. Qualsiasi cosa faccia il rituale, non puo' essere nulla di positivo.
  11. E' possibile che gli altri tomi siano nascosti in giro per il mondo. Devo trovare un pattern per identificare gli altri possibili nascondigli.
  12. HASHI GOOT VE, e' stata la componente verbale per sbloccare il segreto del "secondo tomo".
  13. Dovro' adoperarmi per risolvere le questioni dei punti 4,5,7,8,9 ed 11.

ūna, XX III

Al di la' del mistico muro, si celava uno studio. Antichi e ricercati libri decoravano le pareti, quanta saggezza era detenuta in quel luogo? Quanti poteri, quanti segreti?
Un punto, tra gli scaffali, era bruciato. Sembrava un'arcana fiammata.
Insieme a Rogar, trovai un vecchio tomo, pieno di parole in lingua sconosciuta ed arcane evocazioni, ed una piccola pergamena che conteneva una parola: "utrescenza". La prima lettera era stata bruciata via.
Decisi di tentare di decifrare il messaggio utilizzando quella chiave, lasciando libera la lettera misteriosa.
Si rivelo' essere. "Putrescenza", perche' la soluzione del cifrario fu':
Preleva il secondo libro della profezia recita le parole magiche "hashi goot ve" e memorizza

Decisi di farmi aiutare da Zuriel, la sua presenza avrebbe potuto far fronte ad ogni arcana minaccia. Aprii il tomo, e pronunciai "hashi goot ve".
In sovrimpressione, un simbolo di evocazione arcana apparve chiaro davanti a noi. Era una parte di un incantesimo, un incantesimo dalla grande potenza. Talmente potente da essere stato diviso in parti e riportato solo parzialmente in questo tomo. Diedi a Zuriel questo diario, chiedendogli di ricopiare la tela arcana nell'ultima pagina. Ora ho una parte di un incantesimo di cui non conosco la natura.
Prima di andarmene, decisi di prendere un libro: "La guerra dell'alba". Perche',. intuitivamente, lo vidi collocato in una posizione piu' evidente e protetta rispetto agli altri libri. Potrebbero forse tornarmi utili queste antiche cronache?

Prima di uscire, il sacerdote rinato nella non-morte, ci attacco'. La sua orrenda pelle, ormai priva di vertebre, ci attacco' furiosamente aggrappandosi alle mura dell'oscuro sotterraneo. La torcia di Rogar tentava di illuminare la sfuggevole e macabra creatura, mentre me e Zuriel usavamo i nostri incantesimi, macellandone la composizione. Fortunatamente, avemmo la meglio.

Uscendo dalla torre, vittoriosi, incontrammo il capitano delle guardie di Yellowburg con una squadra di mercenari. Un po' tardi, pensai, mente si avvicinava per attaccare la torre occupata da Grog'grush. Felice delle nostre azioni, ci diede una ricompensa e se ne ando'. Certi incontri mi lasciano sia perplessa che stupita nello stesso momento. Ovviamente non rivelammo nulla riguardo al tomo, a Vecna, o nient'altro che non fosse ovvio. I segreti sono l'arma piu' forte.

ūna, XX II

L'impervio cunicolo recava scalinate rocciose fin nelle viscere della torre, nel punti piu' reconditi e dimenticati di un antico culto. La torcia di Rogar ci guidava sicura, ma debole, come un vecchio che combatte contro la tempesta. Mentre il nostro baluardo nelle mani del dragonide formava strani giochi con la sua pelle squamosa, la mia veste strisciava velocemente sulle scale bagnandosi dell'umidita' del sotterraneo, emanando sottili e ritmici rumori. Raggiunto il fondo, un uomo, pallido e magro, in una pesante tunica nera ci fissava.

Era rannicchiato in un angolo, ci aspettava dentro una vecchia cripta. Le tombe, ormai rovinate, decoravano la tetra stanza in modo ancora piu' inquietante.
"Sono un sacerdote della dea corvo, rinchiuso qua' da Grog'grush", ci disse. Ma Rogar intui' facilmente le sue bugie. L'uomo, servitore di Vecna, si libero' dalla sua tunica esponendo la veste della sua fede, mentre tento' di fuggire verso l'esterno.
Fu' rincorso, mentre cadaveri rianimati uscivano dalle cripte per impedirci l'impresa. Velocemente Zeratros lo  placco' brutalmente, e il sacerdote si uccise. Velocemente. Istantaneamente. Decise di morire davanti alla sua cattura. 
Il suo cadavere portava due pergamene. Una recava il seguente messaggio.

ELXCINCMYREYIGUSDKFENDTFERTJQJRYIPLXTMLCPRUAGIEVQSIMPGE "WULYM YQSGUE" TGXDSJKDMZ

Mentre l'altra era un cifrario, che faceva corrispondere due lettere ad un altra. Dedussi che la prima pergamena doveva essere stata la soluzione del crifrario tra una frase segreta ed una chiave. Avevo bisogno della chiave per ottenere la frase segreta, o della frase segreta per ottenere la chiave.

Nonstante la perplessita' che quella situazione mi lasciava, proseguimmo nelle catacombe. Un muro ci impediva il passaggio. Mentre ero intenta ad analizzare le pergamene, Kurgan riconobbe sul muro un disegno molto simile ad un gioco che ricordava durante la sua infanzia. Una energia arcana creo' le pedine, mentre lui ripeteva facilmente le regole che aveva imparato tempo fa. Dopo aver vinto al gioco... Il muro mostro' un passaggio.

ūna, XX I


Sembrava finita, il demone era scomparso e Grog'grush morto, quando ad un tratto una entita' mostrusa apparve improvvisamente dietro di noi.
Un essere simile al demone, ma non legato, piu' piccolo ed estremamente agile ci si scaravento' contro. La forza era enorme e la difficolta' del combattimento questa volta sembrava troppo grande, quando lo spirito del sacerdote del corvo apparve.
Fluttuava attorno a noi con grazia potere, sembrava in pace ma preoccupato. "Grazie per quello che avete fatto" ci disse, poi il suo potere ci ridono' forza, prima di scomparire come era apparso. Mi sentii rinvigorita e potente. Grazie a quella forza, il demone venne schiacciato sotto i nostri furiosi colpi.

Il cadavere dello shamano Grog'grush recava una pergamena che riferiva

"Quando i cieli diverranno sangue ed il terrore intaccherà i vostri cuori, 
sarà giunto il momento della Piaga e della guerra. 
Gruumsh stesso dovrà essere invocato, 
poiché combatterà al vostro fianco per regnare sul mondo."

Cosa avra' significato? Faro' mente locale durante la mia analisi deduttiva.

Mentre Zuriel, Zeratros, Kurgan e Rogar analizzavano la stanza al meglio delle loro capacita', tentai di raggiungere ancora una comunicazione telepatica con lo spettro del sacerdote della regina corvo. Egli mi disse "I demoni non sono niente rispetto a quello che l'occhio ha in mente". Si riferiva a Gruumsh? Un-Occhio? Cosa c'era sotto?

Decisi di alzarmi ed analizzare l'altare dello shamano, quando mi accorsi immediatamente di un passaggio segreto a pressione nella stanza. Tentai di ignorare il fatto che i miei quattro compagni abbiano cercato minuziosamente ogni cosa nella stanza per dieci minuti senza trovarlo, ma feci molta fatica.

Un buio e periglioso passaggio si apri'. Il buio totale e l'odore di chiuso mi rendevano nervosa. Rogar, sorreggendo una torcia, fece strada mentre ci addentrammo ancora piu' a fondo, nelle viscere di quel luogo dimenticato.

ūna, X IIII

Dopo i tre fulcri, lo schermo viola fu talmente indebolito che me e Zuriel riuscimmo a ristabilire il suo equilibrio, ma nello stato inerme, in modo che potessimo attraversarlo senza pericolo.

Non ricordavo nessuno scudo magico di questo tipo nelle antiche leggende che lessi durante la mia prigionia. Quel luogo doveva essere antico e perduto, sentivo un prurito di terrore scorrere sul mio collo mentre ci addentravamo nel tetro cunicolo al di la' dell'incantesimo.

Entrando sempre piu' nelle viscere del nascosto covo, una leggera ma persistente litania permeava le pareti, vibrando nell'aria come una funerea marcia. Non passo' molto tempo prima di scopire la sua natura.
Una enorme sala, con scalinate, pianerottoli ed un largo atrio ospitava uno spettacolo notevole. Due circoli demoniaci, posti alla massima distanza tra loro, ci davano il benvenuto: all'interno di ognuno dei due, una creatura orribile recitava l'incessante litania. Un enorme demone, incatenato e protetto da uno scudo magico, stava ricevendo beneficio dai demonici incantesimi sotto la supervisione dello shamano Grog'grush.
Lo shamano, dietro un altare, pareva pericoloso e determinato. Forte della presenza di altri suoi scagnozzi, senti' la vittoria in pugno quando con un incantesimo assunse il controllo dei tre orchi che avevamo liberato.

Riconobbi subito l'enorme importanza di fermare l'evocazione dei circoli demoniaci e, mentre i miei compagni si lanciarono all'attacco, decisi di adoperarmi per interrompere le loro litanie. Scoprii che dietro le scalinate, altri due circoli di evocazione erano attivi quindi, con l'auto di Kurgan, riuscimmo a distruggere l'energia demoniaca emanata nella stanza.
Gloriosa e vittoriosa fu la battaglia! Mentre i circoli vennero distrutti, i miei compagni annientariono le forze di Grog'grush, mentre lo shamano fini' per essere molto piu' potente del previsto. Attraverso potenti e frequenti teletrasporti, riusciva ad evitare l'ascia di Zeratros lanciando terribili incantesimi.

Quando l'eco della litania demoniaca cesso' del tutto, l'enorme demone si sveglio' dalla sua stasi magica. Ancora legato alle sue catene, il suo ruggito di rabbia echeggio' in tutta la torre. Ci fisso' con sdegno e nere catene come il vuoto legarono i nostri cuori alla sua rabbia.
Lentamente, il demone inizio' a rubarci della vita, dell'anima e della salute, mentre venivamo incessantemente colpiti da scariche oscure. Sanguinando, riuscii a... PIEGA spezzare le catene, mentre i miei compagni fecero ugualmente con le loro armi.
Nonstante le ferite, riuscimmo ad avere la meglio su Grog'grush, macellando la sua testa. Mentre il demone, improvvisamente scomparve.

ūna, X III, Terzo fulcro


Sotto allo schermo magico che bloccava il nostro passaggio, era presente un'area misteriosa. Una discesa stretta ed impervia, ci conduceva ad una massiccia porta rocciosa, con una sola fessura per bloccare i suoi interni meccanismi.
Utilizzando il perno, riuscimmo a sbloccare il contenuto oscuro. Una stanza. Una stanza con 3 altre porte sul muro opposto all'entrata. Oltre alle 3 porte, nulla era contenuto se non il dubbio ed il mistero.

Affacciandomi per osservare il soffitto, scorsi una mostruosa faccia incavata nella roccia, pronta a riversare un liquido all'interno dell'area sottostante. I miei compagni d'avventura, se cosi li posso chiamare, decisero di lanciare un cadavere nemico all'interno della misteriosa stanza, nel tentativo di fare scattare la trappola. Ebbe effetto. La stanza inizio' ad inondarsi d'acqua corrente, mentre la porta inizio' a chiudersi con noi all'esterno. Per fortuna, questa terribile minaccia fu prevista.
Aprendo nuovamente la porta utilizzando il perno, lasciammo defluire le acque aspettando al piano superiore prima di investigare cosa le altre 3 porte contenessero.

Erano tutte della stessa forma, tutte della stessa composizione e robustezza, e tutte recavano tre fori. Di cui uno alla sommita', mentre gli altri due alla base (rispettivamente a destra ed a sinistra): tutti e tre i fori accettavano l'ingresso del perno. Due dei fori erano apparentemente inutili, mentre uno sbloccava la
corrispondente, possente, porta. Ognuna delle tre porte consentiva l'accesso alla stessa stanza.

La stanza che si celava al di la' di quella mortale trappola, era uno studio. C'erano librerie, una scrivania, pitture... E due statue. Dopo pochi secondi dal nostro accesso alla segreta camera, le statue iniziarono a muoversi. Conoscevo in modo generico e sommario il potere arcano necessario per animare quelle entita' rocciose, ma riuscii a capire che non avevano coscienza, e che quello era probabilmente frutto di un algoritmo preciso, innescato dalla nostra presenza.
Non consocevo, pero', cio' che l'algoritmo prevedeva. Saremmo stati attaccati? Decisi di restare a distanza ed osservare le azioni delle sculture di pietra.

Si mossero al lato opposto dello studio. Deposero le armi. Afferrarono un arazzo divino che copriva una porzione del muro. Lo tolsero, mostrando la presenza di una grande leva incavata nella parete. Lo posero a lato della stanza. Assunsero una posizione rigida, senza muoversi ulteriormente.

Rogar, con rispetto, decise di ripiegare l'arazzo, mentre la mia speranza che le statue decidessero di attivare la leva, scemava esponenzialmente. Era grossa. Fin troppo robusta.
Dopo diversi tentativi mirati ad obbligare le statue all'attivazione della leva, risolvemmo il problema applicando la forza dei tre orchi, di Zerathos, e degli altri. La leva scese. L'ingranaggio si mosse. Il muro mostro' una feritoia. Un potere arcano era celato al di la' della roccia. Un potere analogo a quello del secondo fulcro: lo schermo magico fu indebolito ulteriormente, dopo che riuscii ad attivare la tela magica che recava.